Celebriamo dunque la festa
non con il lievito vecchio,
né con lievito di malizia e di perversità,
ma con azzimi di sincerità e di verità (1 Cor 5,8)
A Pasqua, come nelle feste, siamo soliti scambiarci gli auguri… ma che cosa auguriamo? Celebriamo la Pasqua di Risurrezione del Signore e può bastare dire semplicemente auguri? Non credo.
L’augurio, non di circostanza, da formulare lo suggerisce la preghiera colletta della Domenica di Pasqua: “O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto”.
Essere rinnovati nello Spirito significa lasciarsi riempire dalla grazia di Dio, attraverso l’ascolto vero della sua Parola, che vince la morte dentro di noi, che sana le ferite della vita, che guarisce le durezze dei nostri cuori e delle nostre vanaglorie, che perdona i nostri egoismi e assenze d’amore, che rigenera i nostri desideri di bene. La grazia agisce come il kintsugi – arte giapponese che usa oro liquido per riunire i cocci di oggetti rotti redendoli ancora più preziosi – rinnova le nostre povere esistenze e ci apre alla rinascita nella luce del Signore risorto.
Rinascere nella luce del Signore risorto vuol dire far passare le nostre esperienze di male e di peccato, di dolore e di fatica, attraverso la Sua morte, nella certezza che Lui le ha già abbracciate tutte e le porta con sé per farle risorgere rinnovate. La Pasqua è, allora, la risurrezione delle nostre esistenze, è aprirsi alla logica dell’amore donato e non della convenienza, è rinascere ad uno stile di vita di attenzione e rispetto piuttosto che di sopruso e violenza, di condivisione e tenerezza piuttosto che divisone e guerra… è lasciarsi incontrare dal Risorto che ci precede e dice: “Non temete! Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (Mt 28,10). Lo vedremo nella quotidianità della nostra storia, nel fratello, nella sorella che condivide, per un momento o per sempre, la nostra vita!
Alleluia! Auguri perché possiamo essere rinnovati nello Spirito e rinascere nella luce del Signore Risorto!
don Gianmichele Marotta